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9º COL MOSCHIN

Il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, noto anche semplicemente come Col Moschin, è una delle unità di élite delle Forze Speciali Italiane e appartiene al Tier-1 delle unità speciali dell’Esercito Italiano. Questo reggimento rappresenta una delle più prestigiose e segrete forze operative speciali a livello nazionale e internazionale, caratterizzato da una lunga tradizione militare, un addestramento rigoroso e una vasta esperienza in missioni altamente delicate e pericolose.

9° Reggimento Paracadutisti d’Assalto Col Moschin video forzespeciali.info
9° Reggimento Paracadutisti d’Assalto Col Moschin in azione

Storia e Origini del Col Moschin

Le radici del 9º Reggimento risalgono alla Prima Guerra Mondiale, quando venne creata una forza speciale chiamata “Arditi“, incaricata di condurre missioni di assalto e incursioni dietro le linee nemiche. Questa unità venne successivamente smantellata dopo la guerra, ma il suo spirito e le sue tattiche furono preservate e rivitalizzate nel corso della Seconda Guerra Mondiale e negli anni successivi.

Il reggimento prende il nome da una delle più celebri battaglie degli Arditi, quella combattuta sul Col Moschin, un monte nelle Prealpi venete, dove gli Arditi si distinsero per il coraggio e la tenacia nel respingere le forze nemiche austriache. Questo legame con la tradizione degli Arditi si riflette ancora oggi nello spirito combattivo e nella dedizione dei soldati del 9º Reggimento.

Nel 1953 venne creato il Centro Militare di Paracadutismo a Pisa, un passo significativo per l’evoluzione delle capacità operative delle forze paracadutiste italiane. Successivamente, negli anni ’70, in risposta alla crescente minaccia del terrorismo internazionale, l’Italia iniziò a riorganizzare le sue forze speciali, portando alla nascita del moderno Col Moschin nel 1975 come unità di forze speciali all’interno della Folgore, la celebre brigata paracadutisti italiana.

Struttura e Organizzazione

Il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” è una delle pochissime unità italiane a essere inserita nella categoria Tier-1, riservata alle forze operative speciali con il massimo livello di addestramento e prontezza operativa. Le unità Tier-1 sono incaricate di missioni estremamente sensibili, spesso classificate, che richiedono un livello di competenza e discrezione assoluto.

L’organizzazione interna del reggimento è suddivisa in vari plotoni e compagnie, ognuno dei quali è specializzato in diverse aree operative, come le incursioni, il sabotaggio, le operazioni antiterrorismo, il ricongiungimento dietro le linee nemiche e il supporto diretto alle forze convenzionali.

Il reggimento è noto per la sua capacità di operare in ambienti ostili e complessi, come aree desertiche, montuose o urbane, e per il suo addestramento intensivo che copre una vasta gamma di abilità tattiche e tecniche, dal combattimento corpo a corpo alle tecniche di infiltrazione aerea e marittima.

Addestramento

L’addestramento per diventare un operatore del Col Moschin è tra i più impegnativi e selettivi al mondo. Soltanto una piccola percentuale dei candidati riesce a completare il rigoroso percorso di formazione, noto come il Corso Incursori. Questo corso include una combinazione di esercitazioni fisiche, psicologiche e tecniche, progettate per preparare i soldati a gestire le situazioni di estrema pressione e pericolo tipiche delle operazioni speciali.

Tra le principali fasi del corso ci sono:

  • Addestramento fisico intensivo: Gli operatori devono dimostrare resistenza, forza, velocità e agilità attraverso prove fisiche complesse, spesso sotto stress.
  • Tecniche di infiltrazione e esfiltrazione: Gli incursori imparano a infiltrarsi in territori nemici attraverso vari mezzi, inclusi paracadutismo ad alta e bassa quota, immersioni subacquee e trasporto aereo e terrestre.
  • Tattiche di combattimento avanzato: Il combattimento ravvicinato (CQB) e le tecniche di tiro di precisione sono fondamentali, con un focus sull’uso di armi leggere e pesanti.
  • Sopravvivenza, evasion, resistance, escape (SERE): Un altro aspetto cruciale dell’addestramento è la capacità di sopravvivere e operare in ambiente ostile, evadendo cattura e resistendo agli interrogatori in caso di prigionia.

Questo percorso formativo non solo sfida le capacità fisiche degli operatori, ma mette alla prova anche la loro determinazione, capacità di leadership e resilienza mentale. Gli operatori devono essere in grado di prendere decisioni rapide e accurate in situazioni di pericolo estremo.

Missioni e Operazioni Internazionali

Il 9º Reggimento Col Moschin è stato coinvolto in numerose missioni internazionali, sempre mantenendo un profilo discreto per via della natura classificata di molte operazioni. Tra le missioni di cui è noto il coinvolgimento del reggimento vi sono:

  • Afghanistan: Gli operatori del Col Moschin hanno partecipato a operazioni di combattimento e ricognizione nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force), collaborando con le forze speciali alleate per neutralizzare minacce terroristiche e fornire supporto alle forze afghane.
  • Iraq: Durante l’operazione Enduring Freedom e la successiva Iraqi Freedom, il Col Moschin ha svolto operazioni di combattimento, spesso in sinergia con le forze speciali statunitensi e britanniche.
  • Somalia: L’unità è stata impiegata per operazioni di sicurezza e antiterrorismo, in particolare durante il coinvolgimento italiano nelle operazioni di pace dell’ONU negli anni ’90.
  • Libano: Il Col Moschin ha fornito supporto alle operazioni di peacekeeping e antiterrorismo durante la missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon).

Le operazioni del reggimento si estendono anche a interventi più recenti nel Sahel, dove l’Italia ha contribuito alla lotta contro il terrorismo jihadista in collaborazione con le forze francesi e africane.

Equipaggiamento

Gli operatori del Col Moschin sono dotati di equipaggiamenti all’avanguardia, progettati per affrontare le condizioni più estreme e per eseguire operazioni di alta precisione. Tra l’equipaggiamento standard del reggimento troviamo:

  • Armi da fuoco leggere: Fucili d’assalto come il Beretta ARX160, pistole semi-automatiche, e fucili di precisione per operazioni a lunga distanza.
  • Sistemi di comunicazione avanzati: Gli incursori sono equipaggiati con sistemi di comunicazione criptata per mantenere la sicurezza delle trasmissioni durante le operazioni.
  • Equipaggiamento per operazioni subacquee e aeree: Il Col Moschin dispone di paracaduti e attrezzature per immersioni profonde, essenziali per infiltrazioni in ambienti particolarmente difficili.
  • Veicoli tattici: Il reggimento utilizza veicoli blindati leggeri e specializzati per la mobilità in scenari desertici o urbani.

Conclusione

Il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” rappresenta l’apice delle forze speciali italiane, grazie alla sua capacità di adattamento, al suo rigido addestramento e alla sua esperienza in operazioni internazionali complesse. Il reggimento continua a essere una risorsa fondamentale per l’Italia in termini di sicurezza nazionale e internazionale, operando spesso nell’ombra, ma con risultati straordinari.

L’unità incarna i valori di coraggio, professionalità e determinazione, elementi che ne hanno fatto una delle forze speciali più rispettate a livello mondiale.

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